Come spezie ed erbe aromatiche migliorano la salute e i cibi

Che avessero fantastiche proprietà lo sapevamo, ma avreste mai detto che spezie e aromi fossero ottime alleate anche per la riduzione di sale e grassi? Spezie ed erbe aromatiche possono svolgere un ruolo significativo nel migliorare la salute, contribuendo a ridurre sodio, calorie e grassi e rendendo una sana alimentazione più attraente. È la conclusione di di una recente pubbliccazione sulla rivista Nutrition Today.

La pubblicazione, dal titolo 'Spezie ed erbe: Migliorare la salute pubblica attraverso il cibo saporito', si basa su atti della conferenza convocata dal McCormick Science Institute, in collaborazione con la Società Americana per la Nutrizione a Washington ed esplora le più recenti ricerche sulle spezie e sulle erbe aromatiche, tra cui quelle che indicano l'impatto positivo su qualità della dieta, sazietà, metabolismo energetico, infiammazione, insulino-resistenza e fattori di rischio cardiovascolare.

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Passeggiare nella natura combatte la depressione

Uno studio ha evidenziato i benefici per mente e corpo di una passeggiata in mezzo alla natura.

Sembra la cosiddetta scoperta dell'acqua calda, ma è la scienza a certificare ciò che pensavamo un pò tutti: una passeggiata in mezzo alla natura produce effetti benefici per il corpo, ma soprattutto per la mente. A rivelarlo una ricerca del James Hutton Institute, della De Montfort University e dell'Università del Michigan, coordinato dalla dottoressa Melissa R. Marselle dell'Edge Hill University. La ricerca è stata svolta su un campione di 1.991 partecipanti inglesi.
Passeggiare lontani dai centri urbani, a contatto con la natura, è un vero e proprio antidepressivo naturale. Certo, chi è colpito da depressione difficilmente ha voglia di svolgere attività fisica. Anche se si tratta di una passeggiata. Eppure proprio questa potrebbe costituire una delle più valide vie d'uscita dalla situazione in cui ci si trova. Una passeggiata al giorno in un bosco, in campagna, al mare o al lago, comunque ben lontana dalla città è un valido aiuto contro lo stress quotidiano. La passeggiata è tanto utile da essere paragonata a un farmaco antidepressivo. Consigliata soprattutto a chi sta passando un brutto momento a causa - per esempio - della dipartita di un parente; la perdita del lavoro o la fine di una relazione sentimentale.
La testimonianza di quanto possa essere importante una passeggiata in termini antidepressivi è data dall'analisi di un campione di 1.991 volontari che hanno partecipato al programma inglese Walking for Health, atto a promuovere l'esecuzione di passeggiate settimanali. Al programma prendono parte oltre 70'000 escursionisti ogni anno. Le persone che stavano attraversando momenti particolarmente stressanti nella loro vita e che avevano preso parte al programma, hanno asserito di riuscire a fronteggiare la stessa situazione con un umore migliore a seguito delle passeggiate di gruppo all'aperto. Un grande beneficio alla psiche dei partecipanti è stato dato proprio dall'ambiente naturale. E' quindi fondamentale allontanarsi il più possibile dal caos e dall'asfalto cittadini.
Non solo l'esercizio fisico, ma anche l'interazione sociale migliora la salute tanto a livello fisico, quanto a livello mentale. Non bisogna infatti dimenticare che le passeggiate monitorate erano svolte in ambienti naturali, ma anche in gruppo. Una delle autrici dello studio, la dottoressa Sara Warber, spiega: "ascoltiamo le persone dichiarare di sentirsi meglio dopo una passeggiata o l’essere usciti all’aperto ma non ci sono stati molti studi di grandi dimensioni a supportare la conclusione che questi comportamenti effettivamente migliorano la salute mentale e il benessere. Camminare è poco costoso, a basso rischio, ed è una forma accessibile di esercizio fisico. E si scopre che se fatto in combinazione con la natura e un gruppo di persone, può essere un rimedio contro lo stress molto potente, quanto sottoutilizzato. I nostri risultati suggeriscono che qualcosa di semplice come l’accoppiare il camminare all’aperto con un gruppo può migliorare in positivo non solo le emozioni quotidiane delle persone, ma può anche coadiuvare un approccio non farmacologico per condizioni gravi come la depressione".
La dottoressa Warber conclude dicendo: "Dato l’aumento dei problemi di salute mentale e l’inattività fisica nel mondo sviluppato, siamo costantemente esplorando nuovi modi accessibili per aiutare le persone a migliorare la loro qualità di vita e di benessere nel lungo termine. Le passeggiate di gruppo in ambienti naturali locali possono dare un contributo potenzialmente importante per la salute pubblica ed essere utili per aiutare le persone ad affrontare lo stress e fare esperienza nel migliorare le proprie emozioni".
Camminare nella natura non porta solo vantaggi contro la depressione. Ma risulta efficacie anche nel ritardare l'insorgenza del cancro; aiuta a contrastare o evitare sovrappeso e obesità; riduce il rischio di malattie cardiache; abbassa la pressione; riduce il rischio di diabete; aumenta le dimensioni del cervello; migliora la memoria; contrasta l'insorgere di malattie degenerative quali demenza e Alzheimer. Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un toccasana reale che vale la pena sperimentare su sè stessi.

Sportello dei diritti

10 tic pericolosi per la salute

Tutti ne abbiamo almeno uno. E sebbene consapevoli di quale sia, non ci rendiamo conto di farlo. E' il tic nervoso. E non sempre è salubre per il nostro corpo. Anzi, ve ne sono alcuni che possono essere davvero pericolosi. Ad avvisarci dei peggiori, quelli che più di altri potrebbero provocarci danni alla salute, il magazine americano Health. Che stila una lista di 10 abitudini nervose che Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” ritiene opportuno segnalare anche in Italia.

Rosicchiare le unghie. Tutti conosciamo almeno una persona che si diletta nel mangiucchiamento delle unghie quando è nervosa. Un'abitudine deleteria che, a lungo andare, provoca sia il danneggiamento dell'unghia stessa, che quello delle pellicine che vi stanno intorno. Non solo, il dermatologo di New York Michael Shapiro spiega che l'abitudine scatena anche uno scambio di germi tra la pelle e la bocca. Con conseguente possibilità di infezione a gengive e gola.

Tirarsi i capelli o attorcigliarsi in continuazione una ciocca di capelli attorno alle dita. Soprattutto tra le donne, ma anche in uomini con i capelli lunghi, può capitare di vedere questa cattiva abitudine. Certo, se viene fatto quella volta ogni tanto, da una donna che con sensualità si attorciglia la ciocca di capelli attorno al dito, attirando l'attenzione del fortunato, non succede nulla. Ma se il gesto è dettato da nervosismo e quindi continuo, allora il rischio di rovinare i capelli è reale. La continua stimolazione in questo senso, rovina infatti anche la radice del capello. Con conseguente diradamento della chioma. Stato che può anche diventare permanente. Alcuni esperti avvertono inoltre che questo tic può essere sintomo di un disturbo comportamentale, di tipo ossessivo-compulsivo conosciuto come tricotillomania. Andrebbe curato con adeguata terapia e farmaci.

Far scrocchiare il collo. Una mossa che sembra dare sollievo, sul momento. Ma che a lungo andare porta all'indebolimento dei legamenti. Inoltre provoca l'usura delle articolazioni. Arrivando così a provocare artrite e, avverte il chirurgo ortopedico Michael Gleiber, anche il rischio di ictus.

Schiacciare, grattare o toccare in continuazione i brufoli. Pessima mossa, a meno che non si voglia danneggiare la pelle. Il sanguinamento di un brufolo può anche provocare la formazione di cicatrici permanenti. Insomma, meglio affidarsi a creme specifiche e lasciare che guariscano da soli.

Quel disturbo chiamato 'bruxismo', ovvero il digrignare in continuazione i denti. Può accadere soprattutto di notte, mentre dormiamo. Ciò può provocare la rottura dei canali dentali; danni alla mandibola o usura dei denti. Il dentista Justin Philipp spiega che questa patologia può essere provocata da nervosismo, cattivo allineamento dei denti o da un 'morso' sbagliato. Sempre stando al dentista, il trattamento da effettuare consisterebbe nell'ortodonzia e in piccole iniezioni di botox per ridurre la forza dei muscoli della mascella.

Non pensiamo possa essere dannoso, eppure anche l'atto di succhiare caramelle dure può essere pericoloso. Prima di tutto perché, se non sono sugar free, possono provocare carie. Inoltre se si tende a rompere la caramella dura con i denti, questi possono danneggiarsi. O possono saltare le otturazioni.

Leccarsi o mordersi le labbra. Anche qui, se non è fatto per puro gesto di sensualità, allora ci può essere un problema. Questo tic porta le labbra a essere sempre secche e screpolate. In questo modo è più facile che vengano intaccate dai vari enzimi digestivi presenti nella saliva. Situazione che può provocare infezioni. Il mordicchiarle in continuazione può anche arrivare a provocare fibromi, che possono essere rimossi solo chirurgicamente.

Mordere l'interno della guancia. A volte succede che ci mordiamo la guancia, ed è davvero fastidioso. Immaginate chi lo fa per nervosismo. Una brutta situazione, soprattutto se non corretta in tempo. Perché il mordersi l'interno della guancia può provocare gonfiore, infiammazioni croniche e sanguinamento.

Masticare continuamente il chewing gum. Oltre a poter essere fastidioso da vedere, il continuo stimolo ai muscoli della mascella può risultare pericoloso. L'eccessivo consumo di gomme da masticare può anche portare a problemi di tipo digestivo. Soprattutto nelle gomme senza zucchero. Questo perché contengono come dolcificante il sorbitolo. Che può avere effetti lassativi. Inoltre il continuo masticamento porta aria nello stomaco, con conseguente formazione di gas.

Per quanto riguarda l'atto di masticare, deleterio anche il mordicchiare penne e matite. Prima di tutto, non è bello presentare una matita tutta puntellata dal morso dei denti a chi la chiede in prestito. Inoltre si può incorrere in infezioni e patologie varie causate dai germi che entrano in contatto con le gengive.
Vi riconoscete in uno o più tra queste abitudini di tipo nervoso? Forse sarebbe opportuno fare qualcosa per evitarle.

Sportello dei Diritti

Arrabbiarsi aumenta rischio infarto e ictus

Scatti d'ira e rabbia possono avere effetti devastanti sul cuore e scatenare l'ictus. A confermare il sapere popolare è una ricerca della Harward School of Public Health che ha verificato migliaia di casi di infarto e di ictus ricostruendo a ritroso cosa era avvenuto nella vita dei pazienti ricoverati.
In una percentuale rilevante dei casi analizzati, infatti, i ricercatori hanno potuto verificare un forte eccesso d'ira o un episodio di rabbia collocato nelle due ore antecedenti all'infarto o all'ictus.
I dati confermerebbero quindi che arrabbiarsi e cedere all'ira può avere effetti devastanti sulla nostra salute.
La stessa ricerca ha potuto verificare che le persone irose e che si arrabbiano per poco sono tendenzialmente più soggette a problemi cardiaci e hanno un rischio molto più elevato di venire colpiti da un ictus.

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Allarme Farmaci per reflusso e nausea, provocano infarti e morte

Nome del principio attivo: DOMPERIDONE, Farmaco di classe C, a carico del cittadino. Indicazioni farmacologiche: Attenuazione della nausea e del senso di pienezza e pesantezza gastrica; trattamento coadiuvante della malattia da reflusso gastroesofageo; dispepsia; rigurgito.

Effetti collaterali: morte?

E’ allarme in Francia per gli effetti provocati dai farmaci che contengono come principio attivo il domperidone. Con l”obiettivo di tutelare la salute dei pazienti, infatti, l”autorevole rivista francese “Prescrire” lancia un appello per chiedere il ritiro definitivo dal mercato dei farmaci a base di questa sostanza. La decisione di lanciare questa sorta di ultimatum nasce dall”analisi dei risultati di uno studio, pubblicato il 19 febbraio scorso, condotto dal board editoriale della rivista, sui dati di prescrizione di domperidone in Francia nel corso del 2012 e alla stima degli effetti avversi gravi attribuibili all”impiego di questo farmaco. Da alcuni anni è nota l”associazione tra domperidone e rischio cardiaco tanto che l”Agenzia italiana del farmaco aveva già emesso nel 2011 una Nota informativa importante per mettere in guardia gli operatori sanitari. Nel 2010 erano stati infatti pubblicati due studi epidemiologici sul rischio di aritmia ventricolare, arresto cardiaco, morte improvvisa ipotizzando un collegamento di tali eventi con il farmaco. Il domperidone rientra infatti in quella categoria di molecole capaci di aumentare il rischio di “torsione di punta”, una grave aritmia ventricolare associata al prolungamento dell’intervallo QTc che, se non trattata tempestivamente, porta a morte. Basando la sua analisi sui rimborsi dell”assicurazione medica e sull”incidenza di morte cardiaca improvvisa in Francia, la rivista Prescrire ha calcolato che domperidone è stato dispensato almeno una volta nel corso del 2012 al 7% circa della popolazione francese (tre milioni di adulti) ipotizzando che alla sua assunzione possa essere associato un numero di morti cardiache improvvise comprese tra 25 e 120 in un anno. Da qui l”esortazione a ritirare il domperidone dal mercato, ancora prima di marzo 2014 quando è prevista la pubblicazione di un parere da parte dell”Agenzia europea dei medicinali (Ema) su questa tematica. Utilizzato per il trattamento sintomatico della nausea, del vomito e del senso di pienezza epigastrica, i farmaci contenenti domperidone, a giudizio degli autori di Prescrire, possono essere facilmente sostituiti con prodotti più sicuri tra cui omeprazolo per trattare il reflusso gastroesofageo, consigli sulla dieta o addirittura un placebo.  I rischi cardiaci associati all”impiego di domperidone sono ignorati dalla maggior parte dei pazienti che spesso utilizza questo farmaco con disinvoltura.

Fonte: farmacista33.it

Sicurezza alimentare. Attenzione mamme Cameo ritira il budino Muu Muu alla vaniglia per la presenza di acqua ossigenata

Cameo ha ritirato sul territorio nazionale il budino “ MUU MUU” BUDINO VANIGLIA CON MACCHIE AL CIOCCOLATO, per la presenza di acqua ossigenata.. 120 i supermercati interessate di tutte le catene sparse sul territorio Il lotto contaminato è il n° 27.02.2014 22:01 022 con scadenza 27-02-2014 . La notizia è stata anche segnalata nel sistema di allerta europeo Rasff visto che il dessert è stato prodotto in Germania. Secondo l’azienda sono state distribuite 31.000 confezioni circa nei supermercati di Esselunga, Iper, Bennet, Coop, Crai , Pam Panorama, Metro, Unes, Gs. Il problema è stato confermato dall’Asl che ha analizzato il prodotto confermando la presenza di acqua ossigenata in 2 vasetti sui cinque rimasti. La denuncia era stata presentata da un consumatore che dopo aver mangiato il budino ha avvertito forti bruciori alla gola. Cameo precisa che sono stati fatti altri controlli su campioni dello stesso lotto senza riscontrare alcun problema e di aver proceduto immediatamente al ritiro del prodotto dal mercato, prima ancora dell’attivazione dell’allerta. Inoltre la ditta produttrice ha spiegato che l’acqua ossigenata viene utilizzata per disinfettare i vasetti prima dell’utilizzo e che tutti i lotti limitrofi sono stati controllati senza riscontrare alcuna contaminazione. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” informa i consumatori che la Cameo ha deciso di non avvisare i clienti con una campagna di richiamo. Pertanto invita chiunque avesse acquistato il budino a non consumarli e a consegnarli alla ASL locale o ai punti vendita.

Sportello dei Diritti

Sicurezza alimentare. Salame Milano Fiorucci ritirato in Italia perché individuata contaminazione da Escherichia coli

La decisione del ritiro sarebbe stata presa dalla Campofrío Food Group, a seguito di alcuni controlli interni. L’allerta europea è scattata ufficialmente da cinque giorni.

La Campofrío Food Group proprietaria del marchio Fiorucci ha volontariamente provveduto al ritiro dal mercato a partire dal 18 febbraio scorso del Salame Milano affettato, marcato Fiorucci. A segnalarlo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", nell’ottica di costante monitoraggio ed informazione dell’associazione a tutela e prevenzione della salute dei consumatori.
L‘allerta è scatta anche in Italia perché a seguito di analisi di laboratorio sarebbe stato individuato il temibilissimo Escherichia coli VTEC produttore di shigatossina, un pericoloso batterio responsabile, fra l’altro, della nota epidemia dei “germogli di fieno greco” che in Germania solo due anni or sono, colpì centinaia di persone causandone la morte di oltre 50.
La decisione del ritiro sarebbe stata presa dalla Campofrío Food Group, a seguito di alcuni controlli interni. L’allerta europea è scattata ufficialmente da cinque giorni.
L’impresa alimentare ha ricordato che il batterio può causare crampi allo stomaco, vomito e diarrea. In Italia sono state richiamate le confezioni da 50g (lotto 2014, scadenza 21 aprile 2014) da 60g e da 70g (lotto 2114, scadenza 6 maggio 2014) a seguito del rilevamento del bacillo in uno dei campioni analizzati, durante un controllo di routine in Austria.
Analoga procedura è stata effettuata in Austria, Olanda, Belgio e Malta dove il salame Fiorucci, prodotto in Italia ha riguardato le confezioni da 80 grammi. Nella sola Olanda sono state ritirate ben 4.230 confezioni.
L’azienda ha comunque precisato in una nota, che sarebbe ancora ufficiosa, che l’E.coli sarebbe stato individuato solo in uno dei campioni analizzati in laboratorio e non sull’intero lotto.
È evidente, quindi, che la situazione non sia da sottovalutare poiché il batterio scoperto è altamente virulento e considerato assai pericoloso dagli esperti. Basti pensare che nel solo anno appena trascorso, le segnalazioni di allerta per contaminazione del sistema europeo RASFF da VTEC in prodotti derivati dalla carne sono state più di 50.
Non si tratta, dunque, del primo caso anche perché il rilevamento di questo tipo di agente patogeno è ormai sotto la lente d’ingrandimento delle autorità sanitarie europee e nazionali, specie dopo il focolaio epidemico del 2011 in Germania.
Solo qualche giorno fa, infatti, abbiamo segnalato il ritiro del formaggio Roquefort di Carrefour per contaminazione da Escherichia coli VTEC in quanto questo tipo di batterio che può proliferare anche nei formaggi ottenuti da latte non pastorizzato poiché il latte bovino consumato crudo può costituire una fonte di infezione da VTEC.
Tant’è che anche per questa ragione il nostro Ministero della salute italiano ha da tempo stabilito l’obbligo che sui distributori automatici di latte crudo sia esposto l’invito a bollire il prodotto prima del consumo.

Sportello dei Diritti

L’insonnia: A letto con il nemico

Succede di notte: a riposo, e in assenza di luce naturale, si modificano tutti i parametri vitali e le cellule del corpo si rigenerano. Intanto il cervello memorizza e «dimentica in maniera intelligente», come sintetizzano diversi studi recenti, in particolare quello della University of Wisconsin School of Medicine. In pratica, fa piazza pulita delle informazioni superflue per ricominciare il giorno dopo, fresco e “resettato” correttamente. Accade fisiologicamente, in modo spontaneo. Ma non in tutti. Non nelle file di quell’esercito di persone (12 milioni solo nel nostro Paese secondo l’Associazione Italiana Medicina del Sonno) che nel mondo soffrono di forme di insonnia. Per loro, addormentarsi o mantenere un sonno continuo e ristoratore tutte le notti è una conquista, raggiunta spesso con l’ausilio di ipnotici (farmaci che agiscono selettivamente sui recettori del sonno) o di benzodiazepine (attive su diversi neurotrasmettitori coinvolti nell’ansia e nell’insonnia). Un gruppo di principi attivi al quale potrebbe presto aggregarsi una nuovissima classe di farmaci a base di suvorexant, alle cui vicissitudini il New Yorker ha recentemente dedicato un ampio articolo.

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